Matera: la magia dei sassi

…da vergogna nazionale a patrimonio dell’umanità da tramandare alle future generazioni
Matera: un panorama da cui non è possibile spostare lo sguardo. Si potrebbero trascorrere intere giornate a osservare le sue costruzioni pallide, le sue grotte nascoste, le sue rocce, rapiti da un insieme magnifico di elementi accostati l’un l’altro come in un suggestivo presepe.
Arte, storia e straordinaria bellezza si susseguono senza interruzioni, narrando la lunga evoluzione dell’uomo dalle sue origini ad oggi. Dai primi insediamenti del paleolitico, ai villaggi del neolitico, alle comunità monastiche, alla civiltà contadina e al periodo di declino, i sassi di Matera sono stati abitati da un susseguirsi di generazioni.
Matera è dal 1993 Patrimonio Mondiale Unesco, quando finalmente la città vede il suo riscatto agli occhi del mondo, dopo un periodo finale a dir poco inglorioso: nel 1952 le grotte vengono infatti dichiarate Vergogna Nazionale e i suoi abitanti vengono sfollati e invitati a vivere nel quartiere nuovo delle case popolari. Le condizioni di miseria in cui vivevano erano infatti terribili, nell’umidità di grotte senza luce né bagni, condividendo piccoli spazi non solo con famiglie numerosissime, ma soprattutto con asini, capre, galline e anche maiali. Letamaio, cucina, utensili e letti di paglia occupavano le piccole grotte, ridotte in condizioni igieniche così precarie da innalzare il tasso di mortalità infantile a oltre il 45%.

Fu la denuncia di Carlo Levi nel libro ‘Cristo si è fermato a Eboli’ ad attirare l’attenzione nazionale su una situazione italiana così insostenibile: in seguito all’interessamento di intellettuali e politici che si indignavano per la miseria di questa zona d’Italia, De Gasperi visitò Matera nel 1950 e nel 1952 ordinò lo sgombero dei sassi, in quel momento occupati da due terzi della popolazione.
Da quel giorno i sassi furono dichiarati inabitabili e fino a pochi anni fa le grotte rimasero abbandonate e ridotte a discariche, quasi a rinnegare una storia controversa, di straordinario valore. Oggi questi spazi vengono poco a poco recuperati e restaurati, in seguito a una nuova legge del 1986 che abilitò i cittadini a ritornare nei rioni, promuovendo il restauro, la nascita di strutture turistiche, ristoranti della tradizione, botteghe artigianali e musei. Ma perché si parla di grande valore di questo nucleo cittadino e perché Matera e le sue grotte sono entrate nel patrimonio Unesco? di sicuro per la sua bellezza primordiale e per la memoria culturale che l’intera città conserva, ma anche per il criterio particolare con cui fin dalla preistoria sono state costruite le abitazioni e poi si sono espanse fino a diventare una città modellata su più livelli. Altro punto di straordinario interesse culturale è il sapiente sistema di raccolta delle acque sorgive e piovane. Nella città esistono infatti ancora sette cisterne sotterranee, scavate come ogni cosa nella roccia, visitabili dai turisti che così possono comprenderne l’eccezionalità, oltre che la grandezza: questo sistema garantiva infatti l’acqua a tutta la popolazione che raccoglieva dai pozzi l’occorrente per la casa e per gli animali (consiglio di visitare il Palombaro Lungo in piazza Vittorio Veneto: è la più grande cisterna idrica di Matera).


All’inizio della civiltà, come testimoniano i reperti incontrati nelle grotte, l’uomo abitava i solchi di origine naturale della zona rocciosa della Murgia. Poco a poco la popolazione ha pazientemente scavato una sorta di alveare nelle rocce calcarenitiche (dette di tufo) oggi chiamate zone dei sassi, che negli anni si sono arricchite su più livelli di nuove costruzioni esterne adiacenti, create con il materiale delle scavature delle grotte (il tufo è friabile e permette la lavorazione meglio di altri materiali). Con il passare degli anni la città è cresciuta fino a creare il bellissimo nucleo urbano che vediamo adesso, dove i più poveri occupavano le grotte e i nobili i palazzi dei livelli superiori.
La città si divide in due zone principali: quella del sasso Caveoso e del sasso Barisano, divisi dalla parte centrale della collina della Civita dove sorge il Duomo. Durante il Medioevo furono costruiti edifici importanti come la Cattedrale, la Chiesa di San Giovanni Battista e di Santa Maria della Valle. Visitare Matera è particolarmente piacevole perché ogni luogo di interesse si può raggiungere a piedi (con scarpe comode e suole adeguate perché i gradini possono essere molto scivolosi). Gironzolare per le sue strade è un’esperienza unica, particolarmente nelle ore del tramonto quando la città si illumina poco a poco. Per ammirare il panorama con vista sull’intera città è possibile anche recarsi a piedi sul versante opposto della Murgia (che in zona viene chiamano mini canyon) attraverso un percorso di trekking o in auto in una ventina di minuti. Tra i due versanti scorre il torrente della Gravina dove forse moltissimi anni fa il mare aveva diviso in due la montagna.

Tra le cose da vedere segnalo, oltre ai luoghi di raccolta delle acque, le chiese rupestri, testimonianza del primo Cristianesimo e delle comunità monastiche, e qualche esempio di abitazione tipica delle grotte. Da non perdere le chiese rupestri di Santa Maria de Idris, di Santa Lucia della Malve e di San Pietro Barisano. Le chiese rupestri, circa 150 nel territorio, nel corso della storia sono state occupate e trasformate in ambienti domestici molto poveri, dove addirittura un altare poteva diventare un piano cucina o il ricovero di animali. Oggi questi ambienti sono stati sottratti all’abbandono e trasformati in musei o ambienti suggestivi rivolti all’accoglienza turistica. In ogni caso conservano un fascino che difficilmente può lasciare indifferenti.
Nella zona centrale della città chiamano l’attenzione il Duomo, la piazza del Sedile, chiamata così perché il luogo delle assemblee comunali, la chiesa del Purgatorio, i palazzi dei nobili (Gattini, Venusio, Malvinni Malvezzi), il Palazzo Lanfranchi oggi museo d’arte.
Nel 2019 Matera sarà anche capitale europea della cultura: è così che termina il lento riscatto di questa terra.
Consigli di viaggio in base alla mia esperienza:
- Contattare una guida: Antonio di Altieri viaggi è stato la nostra guida, chiaro nelle spiegazioni e capace di trasmettere la sua passione per la città.
- Assaggiare fave e cicoria e i piatti di carne della zona, accompagnati dai vini locali come l’Aglianico del Vulture, annoverato tra i grandi rossi del sud (detto Barolo del sud). Un posto semplice dove mangiare senza spendere troppo e assaggiare eventualmente anche una buona pizza è l’osteria al Casale.
- Pane e olio: tra le mille stradine si incontrano artigiani che vendono il timbro per il pane. In passato le famiglie preparavano in casa l’impasto per pagnotte di 8 kg che poi venivano cotte nei forni comuni. Per riconoscere e non perdere quello che era il cibo di quindici giorni utilizzavano un timbro sull’impasto, con le iniziali della famiglia.
- Chiedere a un artigiano spiegazioni sugli oggetti in vendita, che non sono semplici souvenir ma oggetti della tradizione, con una storia da scoprire.
- Partecipare alle attività organizzate nel territorio , come degustazioni di cibo e vini e regalarsi qualche momento di relax nelle trattorie scavate nella roccia. Tra i vini da degustare oltre all’Aglianico, consiglio di provare il Grottino di Roccanova e il bianco Verdeca. Concedersi anche un bicchierino di Amaro Lucano.
- Il tempo a Matera è abbastanza mite in inverno e molto caldo in estate, per cui consiglio di valutare attentamente il periodo in cui si preferisce viaggiare. Se c’è necessità di non camminare a lungo richiedere il servizio di ape-tour.
Sabi,
Tua mamma mi ha girato il collegamento al Tuo sito che ho visitato con interesse.
I resoconti dei Tuoi viaggi sono coinvolgenti, appassionati e competenti e mi stupisco che non siano ancora diventati Tuo ambito professionale.
Ciao, a presto.
Luciano
Ciao Luciano! Grazie mille! 🙂
Professionale. Molto ben fatto, dettagliato quanto basta : un invito ad organizzare una vista a Matera al più presto.
Beppe
Buongiorno Beppe, grazie! 🙂 Vi piacerà moltissimo. Fatemi sapere se organizzate… Un saluto