Una città poco considerata dal turismo, direi troppo poco visitata, e forse proprio per questo autentica bellezza di Francia dove è ancora possibile respirare le ‘atmosfere francesi” senza la contaminazione di un eccessivo traffico internazionale.
Terza città più grande di Francia dopo Parigi e Marsiglia vanta un centro storico dal fascino inconfondibile Francese, riconoscibile anche in certi hotel interessanti, oltre che dei tanti bouchons, trattorie tipiche considerate tra le migliori ristorazioni al mondo. Abbiamo alloggiato nella zona alta di Fourviere, a due passi da Notre Dame de Fourviere, dove regna clima misticoche ricordo con paicere. Questa parte della città si raggiunge tramite una teleferica aperta fino alle prime ore della notte, che ha contribuito a farmi sentire in una città completamente diversa dalla mia, una città semplice e funzionale, seducente in ogni dettaglio.
La basilica di Notre Dame de Fourviere colpisce per la sua maestosità: nasce attorno alla statua della vergine creata nel 1852 da Joseph Hugues Fabisch in una posizione sovrastante l’intera Lione.
Ma a parte questa chiesa incantevole, sono rimasta colpita dall’hotel che mi ha ospitato, nato al posto di un antico convento del 1854 di cui conserva le tracce e le sensazioni. Si chiama Fourviere hotel, come appunto la chiesa situata a pochi passi e costruita dallo stesso architetto Pierre Marie Bossan. Fin dall’ingresso stupisce ogni ospite: la reception infatti si trova nell’antica cappella religiosa e le camere, dal comfort 4 stelle, sorgono ai piani superiori dell’antico convento. Una piccola piscina riscaldata esterna rende ancora più suggestiva l’intera struttura.
Altro hotel di grande interesse, dove ci siamo fermati per un cocktail, rimanendo colpiti dagli interni rinascimentali e dalla bellezza del ristorante stellato Michelin è il Cour de Loges, che consiglio specialmente a chi non bada a spese.
Per quanto riguarda la città raggiungibile dal nostro hotel in 5 minuti grazie a una efficiente teleferica, che dire… la vecchia Lione è irresistibile in ogni zona. I quartieri del Croix Rousse dove una volta c’erano le seterie della collina che lavora, in contrapposizione con la collina che prega di Fourviere, sono belli da visitare a piedi e la gastronomia non delude in ogni angolo di Lione, dal piccolo panettiere al ristorante più rinomato.
Ricordo la bellezza del centro storico con i suoi bistrot piccoli e accoglienti, il panorama visto dalle terrazze di Fourviere e quell’atmosfera rilassante e mistica che non ho mai trovato altrove.
tra le tante meraviglie spicca la Cattedrale di Lione costruita in ben 300 anni a partire dal 1100 e il museo d’arte che ospita grandi pittori come Gauguin e Cezanne, Manet e Van Gogh.
Una curiosità: Lione è conosciuta come la città delle luci perché a inizio dicembre un evento trasforma la città in un palcoscenico di effetti luminosi che non mi perderò alla prossima occasione di viaggiare in Francia.
E mi raccomando… occhio a non perdervi la cene nei petit bouchon: sono numerosi e offrono i piatti della cucina tradizionale di Lione. Più sono piccoli e antichi e più sono divertenti e tipici, sempre che il cliente non abbia problemi nel condividere il tavolo con sconosciuti e magari anche un calice di vino.
Terminata la visita della città, se si ha un’altra giornata a disposizione consiglio una tappa a Annecy, dove le stesse atmosfere francesi diventano ancora più romantiche grazie ai canali, ai vicoli con i bistrot, al lago e alle montagne circostanti. Annecy è un’altra perla poco conosciuta, assolutamente da visitare.